Lo scopo del progetto è far sì che la Basilica Patriarcale di Aquileia, Patrimonio Unesco, sia davvero Patrimonio dell’Umanità tutta, senza esclusione alcuna. Il nostro obiettivo è quello di creare le condizioni affinché TUTTI, con particolare attenzione alle persone con disabilità fisica e psichica, possano non solo accedere, ma anche usufruire attivamente - da protagonisti - degli spazi architettonici e artistici della Basilica. Intendiamo inoltre la parola "inclusività" nell'accezione più ampia del termine, che si rivolge non solo alle diverse abilità, ma anche alle diverse lingue, culture e tradizioni.
Nell'ambito dell'inclusione, l'attenzione è rivolta soprattutto ai giovani e alla loro partecipazione ai luoghi culturali come la Basilica di Aquileia. I giovani saranno coinvolti attraverso strumenti di comunicazione e divulgazione adatti alle loro esigenze.
Con l’attuazione del progetto si potranno così coniugare la nostra “mission” di ricerca storico-scientifica con quella della piena valorizzazione-partecipazione, tenendo presenti le nuove sfide che ci attendono.
La direzione dell’intero progetto è curata dagli uffici della fondazione coordinati dal direttore dott. Andrea Bellavite e dalla responsabile di progetto dott.ssa Anna Maria Viganò.
Per rendere la nostra azione progettuale efficace e attuale collaboriamo costantemente con l’Ufficio Nazionale per le disabilità in seno alla Conferenza Episcopale Italiana, diretto da Suor Veronica Donatello, uno dei più preparati e consultati ad hoc a livello italiano e internazionale.
Molto significativa è anche la collaborazione con i Musei Vaticani, l’ENS del Friuli Venezia Giulia, l’istituto per ciechi Rittmeyer di Trieste, l’associazione “La nostra famiglia” di Pasian di Prato, il Gruppo Mosaicisti di Ravenna, l'istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna e L'Abilità Onlus di Milano. Marta Russo, Influencer dell’Accessibilità, Presidente dell’Associazione Diritti Diretti e Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ha valutato Accessibilità degli Spazi, Percorsi Inclusivi e Formazione del Personale e assicura la collaborazione per proseguire un cammino insieme.
Il progetto è finanziato dalla Regione Autonoma Fiulia Venezia Giulia e per la realizzazione di alcuni supporti con il contributo di Generali Valore Cultura e di Elettrica Friulana.
Le azioni progettuali coinvolgeranno direttamente tutto il personale dipendente in un percorso di crescita professionale e personale, con particolare attenzione all'approccio smart e tech verso i più giovani.
Il personale verrà formato da esperti altamente qualificati nel settore come la tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi, la guida sorda Mara Trusso, l’interprete LIS Maria Cristina Cuccurullo e suor Veronica Donatello.
Il progetto prevede anche momenti artistici, musicali e teatrali, in particolare nelle ricorrenze dei Patroni della Basilica e dell'intera Regione FVG, che saranno realizzati da orchestre, cori e compagnie teatrali composti soprattutto da artisti portatori di diverse disabilità.
In occasione dei Patroni regionali, l’11 luglio 2023 i Cori Manos Blancas provenienti da diverse realtà nazionali d’eccezione, Torino, Cagliari, Castelfranco Veneto e Friuli si sono esibiti assieme ai Cori Giovani Voci Artemìa e VocinVolo e all’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani, eccellenze della nostra Regione creando un’unica grande esperienza tra gesto, voce e strumenti, veicolando un fondamentale messaggio di inclusione.
Il Coro de Manos Blancas infatti, è uno spazio educativo e artistico in cui si riunisce un gruppo di persone con e senza disabilità, in cui la voce emerge contemporaneamente al gesto con movimenti coordinati, il cui simbolo - Guanti Bianchi - rappresenta, la risonanza nella stessa frequenza; questa pratica artistica è condotta da due direttori che si coordinano insieme, uno del gesto e uno della voce. Creatori di questo modello sono i maestri Jhonny Gomez e Naybeth García che, grazie alla volontà dei maestri Josè Antonio Abreu e Claudio Abbado, e al sostegno della sig.ra Mirian Gutierrez de Sarpe, referente del Sistema Italia – Venzuela, e della fam. Nonino, distillatori di Percoto (UD), hanno formato il primo Coro de Manos Blancas in Italia, in Friuli.
Nel 2024 sono previsti due grandi concerti inclusivi con l'Orchestra inclusiva Esagramma di Milano e con l'Orchestra inclusiva Ami Ritmea di Udine.
Il pavimento musivo della Basilica, il più esteso mosaico paleocristiano del mondo occidentale riportato alla luce dagli archeologi nel 1909-12, è stato di ispirazione per i progetti di accessibilità che oggi rendono la Basilica di Aquileia il luogo di culto più accessibile e inclusivo d’Italia, grazie al pannello musivo appena installato, che raffigura uno dei simboli spirituali più noti e “trasversali”, il triplo Nodo di Salomone, icona della congiunzione fra l’umano e il divino, uno degli elementi più emblematici nel pavimento musivo della Basilica.
Si tratta di una tavola musiva che permette anche a chi non vede di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico. Un valore aggiunto di accoglienza e sostenibilità umana e civile, realizzato e offerto dal Gruppo mosaicisti di Ravenna.
Il pannello riproduce in termini esatti e con equipollenti dimensioni gli elementi originali del mosaico posto all’interno della Basilica, consentendo ai non vedenti di percepirlo attraverso il riconoscimento tattile dei diversi livelli di stratificazione, e di coglierne quindi le forme e la diversità dei colori.
Il “Nodo di Salomone” sarà uno strumento utile anche per gli studenti e i giovani che, attraverso la sovrapposizione dei piani di costruzione dell’opera, potranno capire come viene costruito un mosaico, partendo dalla terra e poi dai sassi, fino ai livelli su cui saranno inserite le tesserine che compongono il disegno musivo.
Unico a livello mondiale, questo prototipo potrebbe essere riprodotto in tutte le sedi culturali che vogliano rendere accessibile e inclusiva la conoscenza del mosaico.
Il prototipo “Nodo di Salomone” è frutto sia dello studio tecnico di stratigrafie musive con la stessa datazione del mosaico pavimentale della Basilica di Aquileia, che dell’esperienza del Gruppo Mosaicisti Ravenna, con Marco Santi e Anna Caterino, che operano a livello mondiale nel restauro del mosaico antico.
Alla base del progetto anche l’apporto della nota tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi, con esperienze di guida in molte sedi di arte e cultura, primi fra tutti i Musei Vaticani: grazie a lei è stato possibile concepire quel “ponte“ che unisce le persone disabili visive a quelle così dette normo vedenti, immaginando innovativi metodi di esplorazione tattile favoriti dalle nuove tecnologie, e comprendere che il disabile visivo ha piacere di esplorare e godere dell’arte sia attraverso una guida umana, che in forma autonoma per sentirsi libero e indipendente.
Con il supporto di Generali Valore Cultura i dispositivi per le persone non vedenti sono stati implementati attraverso la collaborazione avviata nel corso del 2024 con l'istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. È stato realizzato un Modellino tridimensionale della Basilica di Aquileia per l’esplorazione tattile: un prototipo “scoperchiabile” che restituisce la struttura architettonica in planimetria e in alzata, fornendo attraverso il tatto un'idea dell’architettura e della volumetria della Basilica. Si tratta di un modello quanto più possibile corrispondente alle caratteristiche dell'architettura. Il plastico della basilica di Aquileia è stato realizzato con tre essenze: padouk, rovere e noce canaletto rispettivamente per i coperti, le pareti e la base. Sempre con l’Istituto Cavazza sono state realizzate le Tavole tattili PIAF: i mosaici sono stati tradotti in disegni a rilievo con tecnica PIAF (Picture in a flash), quindi una restituzione sintetica rispetto agli originali, ma cognitivamente pregnante. Nel corso del 2025 è prevista la formazione delle Guide turistiche regionali per il corretto utilizzo del modellino 3d e delle tavole PIAF.
Grazie al sostegno di Elettrica Friulana, in collaborazione con l’équipe di Museo per tutti di L’abilità onlus sono state realizzate due guide in linguaggio facilitato, pensate per i visitatori con disabilità intellettive. Entrambe le guide, scritte in Easy to read e in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), rappresentano un supporto essenziale nella fase di preparazione della visita, ma possono tornare utili anche durante la visita stessa e nella fase post-visita, per rielaborare e condividere l’esperienza realizzata.
All’interno di queste guide, le persone con disabilità e i loro caregiver troveranno una serie di approfondimenti utili per capire l’importanza di questo luogo di cultura e dei mosaici presenti al suo interno. Inoltre, potranno scaricare anche una mappa in linguaggio Easy to read, che consentirà di rendere la visita più autonoma e consapevole. Nell’ottica di personalizzare la propria visita al museo, sul sito www.museopertutti.org sono stati messi a disposizione, in modo gratuito, una serie di materiali educativi complementari, che i caregiver potranno utilizzare per creare ulteriori risorse.
Grazie alla collaborazione con l’équipe di Museo per tutti di L’abilità onlus, la Basilica di Aquileia entra a far parte dell’elenco di luoghi della cultura accessibili alle persone con disabilità intellettiva presente sul sito www.museopertutti.org, che oggi comprende 40 beni in tutto il territorio nazionale.
Nel corso del 2025 e’ prevista la formazione delle Guide turistiche regionali, docenti e operatori, che apprenderanno il corretto utilizzo delle Guide: i corsi si svolgeranno proprio all’interno della Basilica, per contestualizzare l’utilizzo dei supporti.
Spiega Carlo Riva, Direttore dei servizi de L’Abilità Onlus e ideatore di Museo per tutti: «le Guide realizzate sono in particolare focalizzate sulla spiegazione della simbologia presente nei Mosaici paleocristiani, che rendono la Basilica un unicum dell’arte musiva italiana. Attraverso l’utilizzo di un linguaggio facilitato è stata resa accessibile la comprensione delle storie custodite in Basilica, in modo che anche le persone con disabilità intellettiva possano sentirsi parte di un racconto. In sostituzione dell’iconografia paleocristiana, con la quale avevano familiarità i fedeli del periodo, abbiamo utilizzato i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa e la sintassi della frase in Easy to read, conosciuti e riconosciuti dai visitatori con disabilità intellettiva. In un certo senso, abbiamo aggiornato il linguaggio presente in questa Basilica, rispettando e mettendo in mostra la sua essenza".
Il progetto di accessibilità per le persone con disabilità uditiva è stato avviato nel 2023 in dialogo con l’Ente Nazionale Sordi di Trieste, attraverso un percorso di formazione sul piano teorico e pratico. Gli operatori ENS hanno svolto una sorta di “mappatura” della Basilica di Aquileia e delle criticità potenziali per le persone con disabilità uditiva. Inoltre ENS ha svolto insegnamento delle nozioni basilari dei segni LIS (lingua dei segni italiana).
In collaborazione con PromoturismoFVG sono stati organizzati corso per le Guide turistiche mirati all’accompagnamento delle persone sorde, con le docenti Maria Cristina Cuccurullo e Mara Trusso.
Infine entro il 2024 saranno prodotte specifiche Video Guide della Basilica con traduzione in LIS, sottotitolate per persone con disabilità uditiva (e audiodescritte per i non vedenti). Saranno ascoltabili scansionando i QR code posizionati in Basilica o attraverso una app totalmente accessibile progettata per la Basilica.
Il progetto di accessibilità alle persone con disabilità motoria si è concretizzato nella eliminazione della barriere architettoniche interne alla Basilica (ad eccezione della Cripta e del Battistero)
Nella Basilica sono inoltre disponibili dei visitatori che ne facessero richiesta sedie a rotelle che permettono di percorrere i corridoi e le aree di raccordo interne.
Sostenuta dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione per la Basilica ha lavorato sul progetto che renderà Aquileia un prezioso riferimento non solo per l’accesso, ma anche per i servizi offerti sul campo dal personale – guide, assistenti, personale, ecc – che ha ricevuto una formazione specifica e mirata. La Basilica conta su una squadra di accoglienza composta da una ventina di operatori, e tutti hanno ricevuto specifica formazione per l’accoglienza di persone non vedenti e non udenti e di persone con varie disabilità. Interventi ai quali hanno collaborato realtà di riferimento, come l’Associazione La nostra Famiglia di Pasian di Prato e l’Istituto per ciechi “Rittmeyer” di Trieste. Nel corso della formazione, attraverso l'apprendimento dei linguaggi rivolti a persone con diverse disabilità, si è a poco a poco formulato un codice di comunicazione multidirezionato che consente oggi anche ai dipendenti della Basilica e ai custodi di indicare ad una persona sorda in che modo raggiungere le biglietterie, il bagno, l'orario di apertura, di chiusura della basilica e così via.
Marta Russo è impegnata nella sensibilizzazione su disabilità e barriere, accessibilità e inclusione. Si occupa di valutare l’accessibilità e la fruizione dei Luoghi della Cultura, promuove le eccellenze italiane e propone i miglioramenti opportuni per offrire standard qualitativi sempre più elevati.
Marta ha portato la propria esperienza e la propria competenza per valutare nel concreto gli interventi realizzati nella Basilica di Aquileia e fornire preziosi contributi al miglioramento dell’accessibilità e dell'Inclusione.
Sono stati valutati gli aspetti relativi alla piena fruizione del luogo per tutti i visitatori e, in particolare, per le persone con disabilità fisiche, sensoriali e intellettive.
Informazione, mobilità, accoglienza, professionalità, ausili e servizi sono alcuni dei parametri valutati.
Consultazione del sito e della biglietteria online, fruizione in loco dei percorsi esterni ed interni, utilizzo di strumenti e supporti per superare le difficoltà sensoriali e cognitive. Particolare focus sulla Formazione del Personale.
Anche attraverso un video realizzato per la Basilica, Marta promuove il progetto inclusivo Basilica per Tutti e assicura la collaborazione per proseguire un cammino insieme.
Con l’attuazione del progetto si potranno così coniugare la nostra “mission” di ricerca storico-scientifica con quella della piena valorizzazione-partecipazione, tenendo presenti le nuove sfide che ci attendono.
Guarda il video del suo reportage: https://youtu.be/bKr9v0KnQcM
«Il percorso progettuale - iniziato con la dott.ssa Viganò qualche anno fa grazie all’incontro con il prof. Grassini del Museo Tattile Omero di Ancona - ha implementato il suo slancio dopo aver incontrato Suor Veronica Donatello , responsabile CEI della pastorale per le persone con disabilità, che ci ha invitati a visitare i Musei Vaticani guidati da una guida cieca, Deborah Tramentozzi, e dalla guida sorda Mara Trusso. Abbiamo così incontrato le associazioni territoriali dei sordi e ipoudenti e dei ciechi, le realtà che operano con le disabilità intellettive e motorie, insieme alle realtà di riferimento della vicina Slovenia, nel contesto di un percorso accomunante verso il 2025 che vedrà le città di Nova Gorica e Gorizia impegnate insieme come Capitale Europea della Cultura. L’accezione ai concetti di “inclusività” deve essere la più ampia del termine, e rivolgersi non solo alle diverse abilità, ma anche alle diverse lingue, culture e tradizioni. I luoghi che sono patrimonio dell'umanità devono rendersi necessariamente accessibili a qualsiasi persona, in qualunque condizione possa trovarsi. Il progetto di accessibilità si farà carico anche della difficoltà legata al fattore economico: la povertà non deve essere un elemento ostativo nella visita a un luogo che è patrimonio dell’umanità e appartiene a tutti. Proprio in quest’ottica, si é deciso dal 2023 di estendere la gratuità dell’accesso alla Basilica ai minori di 18 anni, per favorire la presenza delle giovani generazioni».
«Un evento che credo ben riassuma il significato di questo percorso progettuale, è rappresentato dalla visita, avvenuta qualche tempo fa, di un gruppo di bimbi che aveva appena realizzato un laboratorio di mosaico: dopo aver varcato la soglia della Basilica e invitati a guardare il pannello "Nodo di Salomone", la prima cosa che mi hanno chiesto è stata "Possiamo toccarlo?". Potergli dire di sì è stato bellissimo e vedere come, in maniera completamente istintiva, hanno appoggiato le manine e lo hanno "esplorato" curiosi è stato molto emozionante. Secondo me questo è un po’ il sunto di questo percorso: il futuro è per tutti; quelle mani possono essere quelle di tutti. La mia emozione è racchiusa in quell’immagine».